Di 
“L’Amor che move il sole e l’altre stelle” scriveva Dante Alighieri, nell’ultimo verso del Paradiso della sua magna opera La Divina Commedia, consapevole che era proprio il sentimento dell’amore capace di diventare forza motrice di tutte le cose.
Dopo questo incipit, dalla letteratura passiamo all’ingegneria, che in questo caso ha come autore il Sig. Ganci, meno famoso del sommo poeta, così come la sua opera, che non risulta conosciuta ai più.
Alle spalle della frequentatissima strada panoramica, che collega la zona nord della città con il centro di Messina, in località Faro Superiore, ci troviamo di fronte ad uno strano ottagono di ferro, sollevato da terra e sorretto da un albero centrale. A prima vista potrebbe sembrare una sorta di strana veranda o una giostra, ma in realtà si è davanti ad una vera e propria abitazione, non una qualsiasi ma un gioiellino di ingegneria.
Questa casa sospesa infatti, ha la peculiarità di poter assomigliare ad un girasole, che dall’alba al tramonto volge il suo sguardo, in questo caso la zona da abitare, verso i caldi raggi del sole. A far girare l’abitazione può pensarci la forza del vento, oppure un’apposita manovella, oggi alla ricerca di soluzioni sempre più green ed ecosostenibili, ci rendiamo conto che trattasi di un prezioso unicum.
Ma perché imbattersi in un’invenzione simile? Il Sig. Ganci scoprì che la moglie era affetta da una malattia, per la quale i medici consigliarono come sollievo una più lunga possibile esposizione solare. E fu così che il marito investì tutto sé stesso, tutto il suo tempo libero, tutti i suoi risparmi per donare alla moglie non solo una casa, non solo un sollievo dalla malattia, ma un grande e incommensurabile atto d’amore.
La moglie purtroppo non arrivò in tempo per vederla finita, ed oggi questo immobile-mobile è nelle mani degli eredi, che chiedono un intervento pubblico affinché questo fiore all’occhiello non vada perduto, magari realizzandone un museo.
Foto da ilcarrettinodelleidee
