
Occorre fare una riflessione, considerata la difficile situazione territoriale, ambientale, urbana attuale, che ormai da tempo si sta prolungando.
Purtroppo, assistiamo inerti e incapaci al degrado della città, considerazione che non vuole offendere la cittadinanza gioiese, vittima di tante ingiustizie che si sono sommate nel tempo, ma essere da stimolo per intavolare un dibattito proficuo, basato su nuove idee.
Queste idee dovrebbero aiutare ad innescare in ognuno di noi la voglia di collaborare costruttivamente perché questa città ritorni al suo antico splendore, come negli anni fiorenti 1955 – 1965.
Per descrivere questo arco di storia economica, sociale e di sviluppo del capoluogo pianigiano occorrerà parlarne in un capitolo a parte, prossimamente. Se si vuole iniziare una nuova fase, a mio avviso, è necessario recuperare un modello di condivisione nel quale venga attribuito un ruolo importante alle famiglie, coinvolgendole direttamente nello sviluppo economico, culturale, sociale e territoriale della nostra città, che deve farsi trovare pronta all’innovazione.
I giovani devono essere aiutati ad affrontare con determinazione questo cambiamento e, a loro volta, contribuire attivamente; devono essere attori principali e non succubi di una realtà non conforme alle loro esigenze, in primis, per ciò che concerne il lavoro e l’arricchimento culturale; per riconquistare i loro diritti, salvaguardando le tradizioni e i valori morali.
Potremmo ripartire dagli insegnamenti religiosi, che avviino i giovani ad una formazione cristiana e ravvedano una classe politica che ha disatteso e illuso le aspettative di una generazione estremamente preparata ma costretta a lasciare la propria terra alla ricerca di altri lidi per affermarsi.
Oggi corre l’obbligo di cambiare la cultura del sospetto, dell’ipocrisia, dell’arroganza che sempre di più si sta annidando nei cuori degli uomini ripercuotendosi principalmente nei nostri giovani.
Fatte tutte queste considerazioni, sono convinto che la forza trainante per questo cambiamento possano essere i Padri Salesiani presenti in città, che oggi con grande fatica e tanto coraggio, specialmente in un contesto di pandemia, stanno avvicinando molti giovani alla scoperta dei valori come la carità, la fratellanza, l’amicizia, la solidarietà, l’amore verso i più bisognosi, il rispetto del prossimo e la forte fede nell’amare il Signore.
Un percorso lungo e tortuoso, pieno di insidie ma sono certo che questa potrebbe essere una strada maestra per la formazione dei giovani e tutte le parrocchie, con i loro parroci, fanno bene ad adoperarsi per fare squadra, con delle iniziative mirate ad avvicinare i giovani ad un mondo nuovo, per una vera “resurrezione”.
Infine, tutti insieme, dovremmo adoperarci per riconquistare una nuova visione della vita, diversa da quella magnificata da quelle televisioni che spronano i giovani ad una realtà consumistica, priva di elementi formativi. Concludo invitando le famiglie a sostenere ogni iniziativa costruttiva che ci veda tutti coinvolti per il bene di questa città e del territorio di cui facciamo parte.