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Il teatro dei 3 Mestieri

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di Elisa Chirico, docente

Una realtà dinamica e importante, nel territorio di Tremestieri, è il “Teatro dei 3 Mestieri”, ricavato da una lavanderia industriale dismessa, che già nel nome richiama il luogo dove si trova e anche una delle ipotesi del toponimo stesso. Un progetto nato nel 2016 grazie all’impegno di Angelo Di Mattia e Stefano Cutrupi, il cui nome, “oltre al legame col territorio – così ci ha spiegato, in una lunga chiacchierata, lo stesso Cutrupi – vuole porre l’attenzione sui 3 Mestieri: teatro, danza, canto. Intesi come arti, mestieri, professionalità. Ognuna di esse ha il proprio spazio: la sala teatro con circa 60 posti a sedere, la sala danza e la sala canto, inoltre c’è un punto ristoro, un piccolo bar che offre l’occasione di creare una sorta di convivialità e familiarità tra gli spettatori e gli attori. E proprio questa vicinanza tra spettatore e attore si coglie anche durante lo spettacolo. A differenza dei grandi teatri qui non c’è distanza, lo spettatore sente il respiro, l’emozione dell’attore e viceversa.” Le attività proposte sono varie: “oltre alla rassegna teatrale, eventi e concerti, – continua Cutrupi – proponiamo dei laboratori mirati per tutte le età, dai 6 ai 99 anni, e abbiamo avuto dei riscontri positivi soprattutto tra gli over 60 che hanno la voglia di mettersi in gioco e dedicarsi al teatro. Collaboriamo anche con le scuole. L’ultimo progetto è stato “Cu.fu-Leggere il passato, narrare il presente, disegnare il futuro”, partito nel 2019 ma che si è dovuto fermare causa pandemia e che prevedeva anche attività sul territorio”. Inevitabile, in questo momento storico, porre la domanda sulla situazione dovuta alla pandemia: “È stato un anno difficile – chiosa. Abbiamo avuto pochissimi sostegni con il Governo Conte, con l’attuale ancora nulla e nessuna risposta dalla Regione. Le spese ci sono ugualmente come l’affitto e le utenze. Ci è venuto incontro il preside dell’Istituto Comprensivo “G. Catalfamo” che ci ha corrisposto parte del compenso dovuto per il progetto. Un aspetto positivo, se proprio devo trovarlo, è che la pandemia ha acceso i riflettori sulla nostra situazione, di lavoratori nel mondo della cultura, e ha messo in luce e fatto scoprire alcune fragilità che altrimenti sarebbero rimaste sconosciute”. Nuovi progetti attendono questa piccola, indipendente ma bella realtà. Proprio dalla bocca di Stefano, possiamo dare un’anteprima ai nostri lettori: “A luglio, – rimarca – il Teatro 3 Mestieri sarà, per quattro sere, al Museo Regionale anche con una propria produzione teatrale, un testo di Donatella Venuti, scomparsa nel 2020. Al momento, non sono previsti spettacoli nella sede del teatro perché stante le misure anti-Covid i posti a sedere si ridurrebbero a una ventina. Non riusciremmo a coprire le spese. Però stiamo organizzando, a partire da giugno, un campus estivo per bambini dai 6 ai 10 anni che prevede laboratori creativi, letture animate, canto, yoga e tanto altro. Il nostro intento – conclude – è che i bambini si impegnino e imparino giocando e divertendosi”. Una piccola realtà ma luminosa come un faro, come solo può farlo chi dona Bellezza e Cultura soprattutto in territori che ne hanno estremamente bisogno. Realtà che andrebbero valorizzate e sostenute, ancor più se piccole e indipendenti, da chi preposto a ciò, dall’Amministrazione nazionale, regionale e ancor di più comunale ma anche dal comune cittadino. Facciamo in modo che realtà come quella del teatro dei 3 Mestieri possa vivere e continuarci a donare quella Bellezza di cui il mondo ha bisogno perché un’insegna che chiude è una sconfitta di tutti e per tutti.

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