Passeggiando lungo la via Consolare Valeria (l’antica Via del Dromo, dal greco “dromos”, via “veloce” che collegava Messina e Catania), scopriamo ruderi di vecchie fabbriche di essenze di agrumi e gelsomino, chiese, case e palazzi signorili. Proprio all’ingresso di Pistunina si trovano le Case dei cocchieri che costituivano il complesso di abitazioni dove risiedevano questi ultimi. Da Pistunina partiva il servizio di collegamento tra i vari casali e la città, fornito dagli stessi cocchieri. Gli anelli in pietra ancora visibili sono il segno dell’antica funzione, infatti tenevano i cavalli assicurati all’edificio. È probabilmente una fondazione del tardo Settecento di cui ricorda lo stile edilizio, con portoni ad arco bugnato e balconcini. Interessante, anche da un punto di vista storico, il basolato lavico. Uno dei pilastri è invece datato 1829, che documenta interventi successivi. Il monumento, quasi sconosciuto dai messinesi, è stato recentemente al centro di un dibattito su varie testate della città perché è stato messo in vendita da un’agenzia immobiliare per 80.000 euro, con il suggerimento di demolirlo e ricostruirlo. Dopo l’interesse mediatico, l’agenzia che si occupa della vendita ha voluto precisare che le parti storiche dell’immobile sono vincolate e che sono previsti dei progetti di restauro. In una città sfregiata e privata dei suoi monumenti più belli, non solo a causa di calamità, il nostro augurio è che chi comprerà l’immobile possa, attraverso un progetto serio di conservazione e recupero, valorizzarlo per far riemergere la sua naturale bellezza, in modo da restituire alla cittadinanza un pezzo della sua Storia.
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