Una lettera di ringraziamento

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Il giorno che non volevamo arrivasse mai, si sta avvicinando. Mettendoci con le spalle al muro: le persone che sono state per 4 anni il punto di riferimento per tanti, devono andare via.

Sarebbe inutile ripercorrere tutte le cose fatte in questi anni. Ce li abbiamo impressi nella mente e nel cuore. Ma volevamo dirgli grazie. Grazie a Don Pasquale, per il parroco che è stato. Un parroco “flash”, instancabile, sempre pronto dopo giornate interminabili ad accompagnarci a chissà quale ritiro o riunione pur di non farci mancare da nessuna parte. Grazie per la sicurezza e l’ordine che ha dato a questa parrocchia, perché quando manca una guida, è come se mancassero i genitori in una famiglia, ci si sente spaesati. Ci ha ripresi, riuniti e fatti sentire comunità.

Grazie per le tante ore che ha speso per noi, perché ci ha ascoltato uno a uno e ha soddisfatto sempre i nostri bisogni, anche quando non erano bisogni, ma capricci. È stato tanto paziente in una parrocchia stanca, diffidente dai tanti preti passati di qua. Grazie perché ci ha resi fieri di aver avuto un parroco come lui, a Gioia, in diocesi, in tutta l’ispettorìa. Grazie a Don Natale, per “esserci”, sempre, lì con noi. Per aver ascoltato tutti i ragazzi che passavano dall’oratorio, per averci messo, dall’inizio, davanti ai nostri pregi, facendoceli valorizzare ancora di più. Una guida attenta, che si è messa sempre nei nostri panni, giustificandoci, proteggendoci e rimanendo accanto a noi, quando nessuno voleva farlo.

Grazie per le tante risate, di cuore, fatte insieme. Grazie per aver fatto avvicinare all’oratorio, non solo noi, ma anche i nostri genitori. Grazie per i “piccoli miracoli” che abbiamo visto in questi anni. Siamo entrati timidi e ne stiamo uscendo estroversi e pieni di voglia di fare, siamo entrati scontrosi e adesso siamo i primi a far pace, siamo entrati “piccoli” e ne stiamo uscendo “grandi” in tutti i sensi, grandi di fede, grandi di consapevolezze e grandi di entusiasmo. Grazie al Signor Antonio, per i mille giochi in oratorio, per aver giocato con noi, per la disponibilità avuta in questi anni, sempre attento a tutto ciò di cui avevamo bisogno. Grazie per la serenità e le risate fatte insieme, mancherà tanto, come presenza fissa in oratorio. I Salesiani, ci hanno insegnato il “bello”, sotto tutti i punti di vista. Il bello della fede, il bello della Chiesa, il bello del mondo, il bello dell’amicizia, il bello dell’amore, il bello di noi stessi. Hanno accettato la nostra persona, anche prima di noi, ci hanno insegnato a valorizzarci, a prenderci cura dei nostri talenti e metterli in atto.

Voi ce l’avete un posto in cui potete essere voi stessi? Un posto in cui tutti i vostri pregi sono apprezzati e i vostri difetti sopportati? Un posto in cui vi sentite a casa? Un posto in cui sapete che potete tornarci sempre, nonostante il tempo? Noi si. E noi adesso ci sentiamo svuotati, ma ringraziamo Dio, per averli conosciuti, per aver conosciuto il loro carisma, per aver “incontrato” Don Bosco. Per le tante persone meravigliose conosciute grazie a loro, per la leggerezza, la gioia e tutto quello che abbiamo appreso da loro e che cercheremo di trasmettere a tutti anche dopo di loro. Se ne andrà insieme a loro, un pezzettino di noi. Grazie di tutto.