
“Dove credi che la città finisca, invece ricomincia, per migliaia di volte…” prendo in prestito queste parole di Pier Paolo Pasolini per raccontarvi la realtà incredibile che vive Tremestieri, frazione a sud nel Comune di Messina. Come spesso accade nelle periferie, la crescita urbana è avvenuta, particolarmente negli anni del boom economico, senza particolari regole, così giardini e agrumeti hanno dovuto lasciare spazio ad un indiscriminato uso di asfalto e cemento che ha coperto quasi tutto, a discapito anche della vivibilità e non lasciando spazio a luoghi di socialità. Così quelli che una volta erano tranquilli villaggi, dove gli abitanti costituivano vere e proprie comunità, oggi molto più facilmente diventano quartieri-dormitorio, luoghi adibiti per lo più a mera collocazione di palazzine, abitate magari da “pendolari urbani” che la mattina partono per i luoghi di lavoro o studio, per poi farvi ritorno la sera, in tutto questo vivendo pochissimo, se non niente, il luogo di residenza. Ma in questa frazione, oggi sempre più soffocata in una morsa costituita da una parte dai centri commerciali e dall’altra dall’alto traffico gommato dovuto dalla presenza del porto commerciale e dal costante passaggio dei TIR, un parcheggio rappresenta uno spiraglio di “disobbedienza civile”, che si antepone ai grigi standard di vita imposti dalla “modernità”.
Quei posti auto inutilizzati, costruiti in funzione di un servizio di metroferrovia che fin’ora non ha suscitato l’interesse in massa dei messinesi, vengono “anarchicamente” riutilizzati da residenti e non, che vi hanno ritagliato un riutilizzo in funzione di aggregazione sociale, dai vecchietti che si portano d’estate il tavolino pieghevole per giocare a carte, ai più piccoli che portano il pallone improvvisando un campo di calcio, fino alla generosità di chi, a proprie spese e con i propri mezzi, periodicamente ripulisce l’area dalle erbacce, sopperendo alla latitanza delle istituzioni preposte, sempre più assenti in periferia.
In questo contesto è intervenuta l’associazione “PuliAmo Messina”, da anni presente sul territorio messinese, con azioni di riqualificazione di spazi pubblici, battendosi ad esempio per la pulizia e la riapertura del giardino di Montalto o regalando alla città panchine e cestini artistici. Attraverso un contest online e sui social, sono stati messi al voto della community diversi spazi che necessitano di una riqualificazione, al fine del quale è risultata vincitrice, a furor di popolo con quasi 3000 preferenze, l’area ricadente su Tremestieri.
PuliAmo Messina, oltre a mettere a disposizione un contributo di 2500 euro, che sarà ulteriormente incrementato con ulteriori future raccolte fondi, ha già realizzato un ambizioso progetto presentato alla cittadinanza ed alla pubblica consultazione per ulteriori miglioramenti, sabato 19 marzo al Teatro dei 3 Mestieri. L’obiettivo strappare una parte del parcheggio e il suo grigiore, sostituendolo con una colorata area per bambini, che prevede sia giochi a terra (come, ad esempio, il famoso gioco della campana), sia una vera e propria area gioco da parco con altalene, scivoli e pavimentazione antitrauma e atossica così come previsto dalle normative vigenti. Inoltre, nel progetto sono presenti pensiline su cui installare pannelli solari per alimentare l’illuminazione e punti di ricarica per cellulari, al di sotto cui collocare panchine e tavoli per momenti ricreativi e di riposo. Come se non bastasse, si prevede anche un’area attrezzata per praticare fitness all’aperto con panche, step, parallele e un circuito con corsa ad ostacoli. È stata discussa la possibilità di richiedere la concessione da parte del comune di un terreno antistante, al fine di realizzare aree da destinare ad orto sociale.
Dopo questa consultazione con la cittadinanza, l’associazione inizierà il dialogo con gli enti competenti per il rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie, per far prendere vita al progetto ormai richiesto a gran voce dai cittadini, già coinvolti in questo processo di riattivazione civica e che grazie alle raccolte fondi potrebbe realizzarsi senza costi per le casse pubbliche.