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In Sicilia Corpo Forestale decimato e incendi incontenibili

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Nei mesi scorsi ho incontrato l’Isp. Sup. del Corpo Forestale della Regione Siciliana Dott. Cavallaro, unico messinese vincitore nella sua classe di concorso, in passato si è occupato dalla direzione lavori nell’Azienda Foreste fino al protocollo Antoci, dalla gestione delle Riserve Naturali al coordinamento dei volontari durante l’emergenza di Giampilieri nel 2009, oggi guida l’Ispettorato di Messina e in quell’occasione non ha nascosto preoccupazioni per la campagna antincendio 2021 allora ai nastri di partenza.

I tragici fatti sono ormai noti a tutti, balzati alle cronache nazionali: decine di migliaia di ettari di terreni andati in fiamme, più di 8.000 incendi, con una media di oltre 130 al giorno nei mesi più caldi, oltre 1600 ore di interventi aerei, la richiesta di mobilitazione alla Protezione Civile nazionale che ha inviato squadre di volontari, funzionari e Vigili del Fuoco da diverse regioni d’Italia. Uno scenario di guerra gravissimo come non si vedeva da anni.

Mandati a morte il patrimonio boschivo, patrimonio di biodiversità, macchia mediterranea.

A fronteggiare l’emergenza solo 300 Guardie Forestali, su un organico che prevede in pianta l’impego di più di 1200 unità di personale da non confondere con gli operai forestali.

Solo a Messina delle 200 unità di personale si è passati agli attuali 48, che tolto il personale tecnico, si riducono a 22 ispettori presenti su un territorio che si estende da Taormina a Tusa, gli unici che possono assumere la funzione di Direzione Operazioni Spegnimento aereo. Di queste 4 unità di personale sono state utilizzate permanentemente nell’emergenza covid, nel controllo di tutte le persone che sbarcavano a Messina.

Discorso simile per gli operai forestali, le cui graduatorie non si aggiornano dal lontano 1996, ridotte di 50 unità solo nell’ultimo anno. Sulle 910 persone previste per Messina e provincia, solo in 675 si sono presentati (lo scorso anno 710) ripartiti tra addetti spegnimento, autisti, vedettisti, capisquadra e personale di sala operativa per 100 giorni di lavoro, con mezzi ormai vecchi e datati.

L’Ispettorato di Messina opera con 20 distaccamenti forestali di cui 7 con una sola persona e 4 completamente inattivi, per quest’anno il parco veicoli prevede: 2 elicotteri da 900lt; 17 autobotti da 3.000lt a 8000lt; 15 bremach da 1000lt con cabina; 10 iveco da 9posti spostamento squadre; 17 droni da introdurre. In tutto questo i fondi stanziati sono stati solo la metà del necessario, con in più ritardo nel trasferimento dei fondi, che ha causato il conseguente ritardo nell’impiego degli operai che avrebbero dovuto fare i viali taglia fuoco.

Insomma in tempi di riscaldamento globale e emergenza climatica, servirebbe come il pane investire in un corpo specializzato in tutela ambientale. L’unico modo di evitare i disastri è prevenirli, ma purtroppo anche nelle regioni a statuto speciale come la Sicilia, libere quindi di operare diversamente dalle scellerate decisioni romane, sembra si segua l’operazione Madia (ex Ministro del Governo Renzi che ha promosso la soppressione del Corpo Forestale dello Stato nda) non tanto a colpi di decreti e leggi, ma nei fatti quando nella gestione delle risorse si decide di non destinarli dove serve.

@FscoGreco

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