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Lettera al Direttore

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Gentile Direttore,

ho deciso di farle pervenire una poesia da me creata liberamente, scritta durante gli anni di studi universitari e di conservatorio, dedicata alla più elegante ed affascinanti delle arti: la musica.

Da donna e da pianista, improvvisatrice e compositrice ho avvertito all’epoca e, maturato al contempo la necessità e la consapevolezza non solo di dare sfogo attraverso l’arte poetica e non solo, ai miei moti interiori e sentimenti d’animo più profondi di gioia e dolore del momento ma, attraverso l’idea e la realizzazione di questo piccolo componimento poetico ho desiderato, soprattutto mettere in evidenza come la musica sia realmente un’arte così talmente amata perché trasmette qualcosa: suscita emozioni, evoca paesaggi interiori. Benché apparentemente sembra non rispondere ad alcuna necessità biologica la musica sembra, però, far parte dei bisogni essenziali dell’umanità. Questa è la poesia.

“Mia Dolce Musica”

Ti ho cercata,

continuamente,

sempre.

Con il cuore e l’anima

autenticamente ti ho amata,

ardentemente ti ho desiderata.

Nelle avversità della vita

ho avuto la sensazione di perderti.

Adesso che ti ho ritrovata in tutto il tuo splendore,

veritiera come sei,

tu, che sei per me una conquista

oggi, la mia conquista

mia dolce, bella, nobile,

libera ed eterna “Musica”

non ti lascerò andare più,

mai più, via da me.

Donatella Mazzaferro

 

 

1 Comment

  1. L’Opimor dei miei migliori giorni mi chiede Donatella Mazzaferro una ricerca del “quia sumus” e mi risponde con dei versi in continua ebollizione.
    Con “il cuore e l’anima” insistentemente in ricerca mi viene incontro la poesia di Sant’Agostino: “che tardi ti ho amata perché tardi ti ho desiderato”.
    Donatella Mazzaferro è esperta delle avversità della vita da cui “ha avuto la sensazione di perderti”.
    Il guiderdone della speranza ostacola però emozioni e sensazioni di questa vita ritrovata attraverso la musica e ora in cerca dell’ “itinerarium mentis in Deus”.
    Riecco dunque la vita capolavoro di splendore per questo mutuato ritrovamento aperta alla verità anche prismatica di ciò che compare come quintessenza dell’etere.
    Quella di Donatella Mazzaferro è una conquista di verità, dolcissimi miei versi, nobile e pur bella, libera e pur eterna, che musicalmente riscopro nel valore dei tuoi pentagrammi.
    La Mazzaferro, da squisita poetessa, lancia una supplica perché “non vada più via” dall’essere continuum storico dell’andirivieni dei suoi giorni.
    Come potrà lasciare “l’andar della vita via da me” e i tuoi giorni magicamente intesi sono anche miei perché la ricerca non si è allontanata e l’ardore di questi giorni, dice la poetesse, vivacemente non ha più il sentore della prova.

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