
Molti modi di dire dialettali, più che a riferirsi a termini specifici presenti nel vocabolario popolare, sono frutto di scene del vissuto di una volta, fatti accaduti e scorci del passato, così straordinari da essere rimasti impressi nella memoria della vulgata.
A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di restare, o di aver visto qualcuno restare, a bocca aperta. Si potrebbe pensare a bocca aperta dallo stupore, ma con il termine “muccalapuni” in messinese ci si riferisce a qualcos’altro. La persona tacciata di essere “muccalapuni” è spesso una persona sempliciotta, ignorante, priva di senso critico (o di quel pizzico di malizia che basterebbe) tanto da essere credulona . Le tipiche scene che immagino dove poter incontrare gli muccalapuni sono, ad esempio, quelle di un comizio elettorale, dove il pubblico a mani scroscianti di applausi crede ciecamente alle promesse elettorali, che di solito verranno puntualmente disattese non appena verranno eletti o non eletti i candidati di turno; oppure in una pausa al bar o in una visita dal barbiere, gli uditori dello spaccone di turno che si vanta di chissà quale raccolto straordinario nella sua campagna, o di quale pesca miracolosa durante qualche uscita in barca, ovviamente tutto di pura fantasia. Ma tornando all’etimologia del termine “Muccalapuni” letteralmente sarebbe colui che mangia (mucca) le api (lapuni), quindi talmente credulone e pendente dalle labbra del racconta balle di turno, che restando a bocca aperta rischia di ingoiare qualche mosca, se non addirittura qualche ape!
Immagine in copertina puramente casuale, l’articolo non si riferisce a fatti, persone, cose o accaduti in foto.