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Vara di Messina tradizione secolare

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È fin dai tempi di Carlo V, imperatore d’Austria, rientrante vittorioso da Tunisi, che per le strade di Messina scorre la Vara. Nato come carro trionfale dedicato all’imperatore, la città poi seguì anche in questo festeggiamento la sua vocazione mariana, probabilmente da quando intorno al ‘600 l’Imperatore Maurizio stabilì la data del 15 agosto come commemorazione dell’assunzione della Vergine Maria.

A forma piramidale, dal carattere gioioso e trionfale, intende rappresentare “a nchianata da Madonna”, attraverso scenografie dal movimento meccanizzato, che un tempo erano azionate da una forza manuale ed oggi elettrificate. Nella prima massiccia parte che compone la struttura, in legno, trovano spazio le slitte ed a salire la raffigurazione della Vergine e dei Santi Apostoli, a seguire i 7 cieli che Maria dovette attraversare, rappresentati dalla cortina di nuvole, circondate dal sole e dalla luna, arrivati nella parte alta spicca un globo stellato, infine sotto una nube stellata e schiere di Angeli, vi è Gesù che tiene, ancora più in alto, l’Assunta in Cielo dalla sua mano destra.

Fino agli anni ’70 del secolo scorso, similmente a come accade tutt’oggi a Palmi, le figure del carro votivo erano composte da persone in carne ed ossa, ma i vari incidenti susseguitosi nel tempo hanno portato alla decisione di sostituirle con delle statue.

Da oltre cinquecento anni il ferragosto messinese e la vara rappresentano un legame indissolubile, tra il sacro e il profano, una manifestazione spettacolare capace di mobilitare in massa gli animi dei messinesi e non solo, e di fatto diventato evento di risonanza che attrae anche numerosi turisti.

 

 

 

 

Foto da Wikipedia LCC Donniedarko1983

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